Salute e malattia in un’ottica psicosomatica
Nell’ambito della ricerca scientifica, emerge sempre più chiaramente come la salute non è una condizione esclusivamente biologica, pertanto un progetto di salute richiede da una metodologia di indagine psicosomatica e multidisciplinare. Le vecchie dicotomie mente/corpo, cognitivo/affettivo, genetico/ambientale, stanno sempre più perdendo di senso. La biologia, la medicina, la psicologia, le nuove tecnologie, le neuroscienze e l’epigenetica individuano sempre più le interconnessioni tra cervello, sistema endocrino, sistema immunitario e ambiente.
Uno degli attuali indirizzi della ricerca in psicosomatica è la PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia), che ha l’obiettivo di chiarire la relazione tra funzionamento psicologico, secrezioni di neurotrasmettitori ed ormoni e sistema immunitario. Con la PNEI si tende ad una visione olistica e scientificamente fondata di una nuova medicina, che permette una fusione fra la tradizione medica ed i più recenti apporti di altre discipline. Una medicina psicosomatica integrata che si presta a verifiche scientifiche.
Pratiche di cura integrate
La proposta è quella di un nuovo paradigma scientifico che vada nella direzione di pratiche di cura integrate, rompendo barriere specialistiche e di casta con l’obiettivo di prendersi cura della persona nella sua interezza. Tuttavia, in questa fase di cambiamento si fanno strada anche proposte pseudoscientifiche, come quella di Bruce Limpton e da altri esponenti della nuova new age statunitense (Limpton 2006).
Scrive Bottaccioli: “per Limpton siamo noi a suggerire ai nostri geni cosa fare. <<La nostra mente è più forte dei geni. I carboidrati ci fanno ingrassare? Si, se lo crediamo. Saremo amati avremo successo nel lavoro, saremo ricchi? Si, se ci crediamo lo saremo>>. Questo è possibile dice il nostro “biologo molecolare” perché (e questa sarebbe una sua scoperta) il nucleo della cellula non conta niente, conta la membrana cellulare. Quindi conclude noi possiamo fare dei nostri geni quello che vogliamo. E riempie pagine parlando di epigenetica”.
Prosegue Bottaccioli “si usano simboli scientifici (DNA, membrana, nucleo) in un quadro di ragionamento pseudoscientifico, la cui unica proposta pratica è una minestra riscaldata: una versione riverniciata del “pensiero positivo” elaborato più di sessant’anni fa dal reverendo Peale, pastore metodista di New York. Una scienza confabulatoria che mischia cose vere (l’epigenetica) a cose assolutamente inventate (i geni non contano niente).”
La salute dipende da ciò che mettiamo in opera per noi stessi
Le evidenze scientifiche nel campo della psicosomatica spiegano il ruolo della mente sul corpo e indicano la necessità che ognuno ha bisogno di riscoprire che la salute dipende ampiamente da ciò che mettiamo in opera per noi stessi, ma senza dimenticare quello che la medicina classica ha di meglio da offrire.
Queste evidenze suggeriscono che abbiamo bisogno di una medicina che approfitti di tutte le scoperte della scienza moderna in materia di depistaggio precoce delle malattie, comprensione dei loro fondamenti genetici e di interventi chirurgici efficaci. Ma altrettanto importanti da comprendere sono i meccanismi psicologici della guarigione inerenti ciascuno di noi, per contribuire a prevenire le malattie e poter guarire quando cadiamo ammalati.
Bibliografia
Le emozioni enzimi della mente. A cura di F.Bottaccioli, R.Cardone, M.Mambelli. Neos Edizioni, 2010
La biologia delle credenze. B.H. Limpton, Macro Edizioni, 2006