Negli anni ’90 alcuni teorici cognitivisti, tra cui P. Salkovskis e G. Steketee, hanno individuato le peculiarità che contraddistinguono i meccanismi di pensiero di chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo.
Eccessivo senso di responsabilità
Chi ha un disturbo ossessivo compulsivo, soprattutto coloro che temono le conseguenze dannose delle proprie trascuratezze sugli altri, ritengono che anche avere una minima influenza sull’esito di un determinato evento negativo, equivalga ad esserne totalmente responsabile. Pensare che possa accadere qualcosa di negativo e non fare tutto il possibile per impedirlo, sarebbe quindi come essere totalmente colpevoli.
Eccessiva importanza attribuita ai pensieri
Quasi tutte le persone ossessive ritengono che avere certi pensieri negativi sia moralmente deplorevole (perché significherebbe desiderare che essi si avverino) e pericoloso, in quanto potrebbe avere un’influenza sul reale accadimento degli eventi. Insomma non riconoscono che è normale avere preoccupazioni negative, soprattutto quando siamo giù d’umore, senza che ciò sia indicativo dei nostri desideri o della nostra natura, e senza che ciò influenzi la probabilità che gli eventi temuti si verifichino.
Sovrastima della possibilità di controllare i propri pensieri
Chi soffre di un disturbo ossessivo compulsivo non tollera la presenza di pensieri negativi e fa di tutto per contrastarli e liberare la mente. Manca dunque il riconoscimento che nessuno di noi può decidere di non pensare a qualcosa, perché abbiamo un controllo solo parziale sul nostro flusso di pensieri.
Sovrastima della pericolosità dell’ansia
Le persone che soffrono di disturbo ossessivo compulsivo tendono a interpretare lo stato confusionale che l’ansia può indurre come segno di un’imminente perdita di controllo. Pensano che il malessere fisiologico connesso all’ansia aumenti all’infinito o rimanga stabile nel tempo, al punto di diventare intollerabile o dannoso per l’organismo. In realtà i sintomi fisici dell’ansia possono essere molto sgradevoli, ma prima o poi tendono a scomparire spontaneamente, anche se la persona non fa niente per tranquillizzarsi.
Questi fattori cognitivi spiegano perché una persona con disturbo ossessivo compulsivo consideri pericolosi e intollerabili certi suoi pensieri negativi, e faccia di tutto per neutralizzarne l’effetto o per evitare di averli, mettendo in atto i rituali tipici del disturbo ossessivo compulsivo.