Le diete drastiche, intense e protratte, sono realmente efficaci?
Hai mai fatto una dieta drastica per dimagrire velocemente? Se la risposta è “si”, sappi che le diete eccessivamente restrittive, soprattutto se ripetute più volte, producono due conseguenze:
- alterano il metabolismo con diminuzione del dispendio energetico di base e tendenza a ingrassare più facilmente
- inducono disturbi del comportamento alimentare.
La dieta drastica, predispone allo sviluppo di binge eating e obesità
La restrizione dell’introito calorico, se intensa e prolungata, favorisce la perdita di controllo nei confronti del cibo. Questa è una delle ragioni per cui fra le persone in sovrappeso, sono soprattutto quelli che hanno fatto molte diete a sviluppare una tendenza ad abbuffarsi compulsivamente.
Ci sono tre modi in cui le persone fanno una dieta, e le persone che hanno problemi di abbuffate compulsive tendono a seguirli tutti e tre, alternando fasi di diete drastiche seguite con successo, a periodi di sovralimentazione. Conseguentemente il loro peso può oscillare di molto.
Tre tipi di dieta drastica per dimagrire
- Evitare di mangiare. Alcune persone non mangiano assolutamente niente tra un’abbuffata e l’altra. Di solito cercano di digiunare durante la giornata, e spesso non mangiano fino a sera.
- Limitare drasticamente la quantità di cibo. Si cerca di tenere la quantità di cibo al di sotto di uno specifico limite calorico, ben al di sotto del fabbisogno quotidiano.
- Evitare certi cibi. Si evitano dei cibi perché considerati “ingrassanti” o perché piacciono particolarmente e dunque si teme che possano portare a un’ abbuffata.
I tre tipi di dieta descritti sono tutti drastici, cioè le restrizioni su “quanto, cosa e quando mangiare” sono severe. Non si sono prefissate delle mete generali, ma degli scopi molto specifici. Se questi non vengono raggiunti, si ha la sensazione di aver fallito e ci si sente demoralizzati.
Diete drastiche conseguenze
Quando lo stare a dieta è ferreo ed estremo, comprende cioè obiettivi dietetici molto specifici che richiedono notevoli restrizioni, fallimenti ripetuti sono inevitabili. Di conseguenza ci si sente demoralizzati, ci si arrende temporaneamente e ci si abbuffa.
Inoltre, la rigida restrizione alimentare, causa un rallentamento del metabolismo basale, che rende più difficile bruciare la calorie ingerite, e un bisogno compulsivo di quei nutrienti necessari, che spesso mancano in una dieta troppo restrittiva.
La conseguenza è lo sviluppo di un disturbo alimentare connotato da abbuffate fuori controllo.
L’abuso di diete ipocaloriche è dunque tra i fattori responsabili del passaggio verso comportamenti alimentari scorretti, e la diffusione delle “diete estetiche” è certamente una delle cause dell’aumento dei disturbi anoressici e bulimici, dalla seconda metà del novecento ad oggi.
Un percorso psicologico che aiuti a ristabilire un rapporto sereno col cibo e con il proprio corpo, associato alle indicazioni nutrizionali di un professionista serio (quando ci si sente confusi su quanto e cosa mangiare), può evitare di cadere nel circolo vizioso delle diete senza fine.