La cura degli attacchi di panico ha inizio con una valutazione approfondita dei sintomi che li caratterizzano e delle cause scatenanti. Di conseguenza, sarà possibile impostare un piano di trattamento efficace e personalizzato.
Tuttavia, alcuni sintomi del disturbo da attacchi di panico, sono ricorrenti, al di là delle differenze individuali. Tipicamente l’attacco di panico è caratterizzato da una crisi d’ansia e una paura acute che insorgono in modo improvviso e inaspettato. La durata della crisi è di circa 10 minuti.
Attacchi di panico sintomi
L’attacco di panico è tipicamente accompagnato da alcuni sintomi mentali e fisici. Possono esserci palpitazioni o tachicardia, senso di soffocamento, dolore o fastidio al petto (senso di oppressione toracica), sensazione di sbandamento o svenimento (vertigini, visione annebbiata), disturbi addominali e nausea.
Diffusi sono anche sintomi come sensazione di torpore o formicolio, brividi di freddo o vampate di calore, tremori o scosse, bocca secca o nodo alla gola, sudorazione accentuata. A volte compaiono anche sensazioni di irrealtà o sensazione di essere staccati da se stessi, paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire.
Chi soffre di questo disturbo ha attacchi di panico inaspettati e ripetuti e nel periodo di tempo ad essi successivo (almeno un mese), si preoccupa che essi possano di nuovo sopraggiungere sviluppando una sorta di “paura della paura”. Spesso c’è anche il timore che l’attacco di panico possa avere gravi conseguenze. Ad esempio, ci può essere la paura di avere malattie gravi come cardiopatia o epilessia, di perdere il controllo della propria vita o di poter impazzire.
Crisi di panico con/senza agorafobia
L’attacco di panico può essere con o senza agorafobia. L’agorafobia è l’ansia che si prova quando in determinate situazioni (es. spazi aperti o chiusi, luoghi affollati, mezzi di trasporto) si ritiene difficile o imbarazzante allontanarsi, o ricevere aiuto in caso di crisi di panico. Nel caso di attacco di panico con agorafobia il soggetto tipicamente mette in atto comportamenti di evitamento delle situazioni temute e comportamenti protettivi. Ad esempio, portare con sé farmaci per l’ansia, o tenere sempre sotto controllo le uscite di sicurezza.
Le cause del disturbo di attacchi di panico possono essere svariate, ma vanno sempre rintracciate nella propria storia personale.
Sono interessanti, in merito, alcune ricerche nell’ambito della psicologia dello sviluppo infantile. Tali ricerche correlano sempre più la predisposizione al panico alle esperienze precoci di separazione dai genitori, in particolare dalla madre. A tal proposito, un esperimento condotto dall’equipe scientifica del prof. Marco Battaglia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha dimostrato un rapporto tra panico e ansia da separazione.
L’esperimento di Battaglia è stato condotto con cuccioli di roditori, dato che questi animali mostrano un comportamento di cura per la prole paragonabile a quello dell’uomo. Infatti, la femmina del roditore non si limita a nutrire i propri piccoli, ma li coccola anche, così come succede negli esseri umani.
Nell’esperimento, ogni 24 ore la madre biologica di ogni cucciolata veniva sostituita da una madre adottiva. Nel primo giorno c’era la madre biologica, dal secondo giorno in poi prendevano il suo posto una serie di madri adottive. Una al giorno per un po’ fino alla ricomparsa della madre biologica. Le madri adottive, per la natura intensamente affettiva del comportamento genitoriale dei roditori, erano altrettanto affettuose della madre biologica. E anch’esse, come le madri biologiche, allattavano i piccoli.
Ebbene, quello che si è osservato è che l’affettività delle madri adottive non bastava. I cuccioli trattati in questo modo manifestavano comportamenti animali in qualche modo associabili a una reazione umana di panico. Vale a dire più vocalizzazioni ultrasoniche, risposte iperventilatorie più pronunciate all’esposizione all’aria arricchita di CO2, e maggiore avversione verso gli ambienti arricchiti di CO2, rispetto agli individui normalmente allevati.
Questi risultati sperimentali aprono la strada a una riflessione sul peso che possono avere esperienze trascuratezza emotiva e separazione dalla persona di riferimento principale nell’infanzia, per lo sviluppo di alcune forme di attacchi di panico.
Bibliografia
Psicoterapia cognitiva dell’ansia, (a cura di) S.Sassaroli, R.Lorenzini, G.M.Ruggiero, Raffaello Cortina, 2006