Sai distinguere la fame emotiva dalla fame fisica?
Alcune persone vanno in confusione quando si tratta di riconoscere i segnali della fame emotiva e quelli della fame fisica.
Allora vediamo insieme di cosa si tratta.
La fame fisica è il segnale che ci avverte che il nostro organismo, il cervello, i muscoli, gli organi interni, stanno finendo il carburante necessario per espletare le loro funzioni. C’è dunque un deficit di energia e la necessità di introdurre nutrienti importanti per il buon funzionamento del nostro corpo.
La fame emotiva, invece, è la “voglia, il desiderio di cibo” senza che ci sia un deficit di energia.
Ma come facciamo a distinguere la fame fisica dalla fame emotiva?
Ci sono alcuni aspetti che ci possono aiutare a distinguerle.
- La fame emotiva arriva improvvisamente ed è spesso percepita con un senso di urgenza, come un impulso irrefrenabile a mangiare. Dobbiamo mangiare subito, come se non si potesse procrastinare. La fame fisica invece può aspettare, può essere messa da parte. Può essere messa da parte per finire un lavoro, sbrigare delle faccende o finire di preparare il pasto, aspettando di sedersi a tavola per mangiare, anziché iniziare a spiluccare e mangiucchiare.
- La fame emotiva ci orienta tipicamente verso alimenti che noi percepiamo come particolarmente gustosi, come ad esempio dolci, biscotti, formaggio, pizza, cioccolato… Alimenti ricchi di grassi o zucchero che ci danno un intenso piacere gustativo. Quando c’è fame fisica, invece, più facilmente saremo disponibili a mangiare degli alimenti semplici, ad esempio una fettina di carne, piuttosto che una zuppa di legumi o un passato di verdure.
- La fame emotiva si associa a un “mangiare inconsapevolmente”: non si fa attenzione a quello che si sta mangiando. Magari si mangia guardando la tv, o inseguendo i propri pensieri o a volte in una sorta di stato di trance, con la coscienza un po’ offuscata. E in questi casi si mangia spesso velocemente, arrivando a finire il pacchetto di biscotti o di patatine, senza neanche rendersene conto.
- Infine, un altro aspetto importante della fame emotiva è che non ci sono quei segnali fisici che ci dicono che abbiamo effettivamente bisogno di mangiare qualcosa. Ad esempio crampi o brontolii nello stomaco, o la sensazione di stomaco vuoto e di un calo di energia. Quello che succede invece è che a partire da uno stato di inquietudine emotiva o apatia, automaticamente, si comincia a pensare al cibo e nel giro di poco c’è l’impellenza di mangiare qualcosa.
Come resistere alla fame emotiva?
Se non è possibile frenare quest’impulso, è importante prestare attenzione, nel momento stesso in cui si mangia, a quali sono gli stati mentali e gli stati d’animo che accompagnano l’atto di mangiare, prendendo così coscienza di quali sono i “trigger” che innescano la tua fame emotiva, imparando pian pianino a gestirli, senza ricorrere necessariamente al cibo.