disturbi alimentari e dipendenza affettiva

I disturbi alimentari e la dipendenza affettiva sono spesso presenti in concomitanza, nella stessa persona, e collegati a bassa autostima, difficoltà emotive e relazionali.

I disturbi alimentari come l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata, sono caratterizzati da un rapporto disturbato con il cibo e con il proprio corpo. Chi soffre di disturbi alimentari spesso utilizza il controllo sul cibo come strumento per gestire le proprie emozioni, il senso di vuoto o di inadeguatezza.

L’anoressia nervosa, ad esempio, è contraddistinta da una restrizione eccessiva dell’assunzione di cibo, in un tentativo di controllare il proprio corpo e di ottenere approvazione esterna, attraverso il raggiungimento di un ideale estetico. La bulimia nervosa si manifesta con episodi di abbuffate seguiti da comportamenti di compensazione, come il vomito autoindotto, in un tentativo di riprendere il controllo su un comportamento percepito come fuori controllo.

I disturbi alimentari sono spesso il risultato di una combinazione di fattori biologici, psicologici e sociali, e si manifestano frequentemente come un tentativo di affrontare situazioni di stress o traumi non elaborati.

Il legame tra disturbi alimentari e dipendenza affettiva

Le persone con dipendenza affettiva possono sviluppare un rapporto problematico con il cibo come risposta al bisogno di affetto e approvazione. Ad esempio, la paura di non essere accettati o amati può spingere l’individuo a cercare conforto nel cibo, o al contrario, a rifiutare il cibo come forma di “autocontrollo”, per dimostrare il proprio valore. Inoltre, la costante ricerca di approvazione da parte degli altri può portare a un’ossessione per l’aspetto fisico e al desiderio di soddisfare standard estetici imposti dalla società, favorendo lo sviluppo di disturbi come l’anoressia o la bulimia.

In altre situazioni, la persona con dipendenza affettiva può usare il cibo come un modo per “compensare” l’insoddisfazione emotiva, creando un circolo vizioso in cui l’abbuffata o il controllo alimentare temporaneamente alleviano il dolore emotivo, ma alla lunga peggiorano il senso di insoddisfazione e vuoto interiore.

È importante riconoscere i segni della dipendenza affettiva per poter intraprendere un percorso di crescita personale e, se necessario, cercare l’aiuto di un professionista per sviluppare relazioni più sane e bilanciate.

Riconoscere la dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva è una forma di relazione in cui una persona sviluppa un attaccamento eccessivo e malsano nei confronti di un’altra persona, spesso al punto da mettere da parte i propri bisogni e la propria felicità. È come se l’individuo dipendesse emotivamente dall’altra persona per sentirsi completo e sicuro di sé.

Le persone che soffrono di dipendenza affettiva possono avere difficoltà a stare da sole, sentendosi incomplete o ansiose senza la presenza o l’approvazione del partner. Questo può portare a comportamenti ossessivi, gelosia eccessiva, eccessiva disponibilità e un senso di inferiorità.

Le cause della dipendenza affettiva possono variare, includendo traumi passati, insicurezze personali, bassa autostima, e modelli di attaccamento disfunzionali durante l’infanzia.

Un percorso psicologico con uno psicoterapeuta esperto, può aiutare a esplorare le radici profonde della dipendenza affettiva e dei disturbi alimentari, favorendo l’acquisizione di una maggiore autostima e l’autoregolazione emotiva. È importante affrontare le emozioni e i sentimenti di solitudine o insicurezza che portano a utilizzare il cibo come meccanismo di coping. Migliorare le relazioni affettive, imparando a comunicare i propri bisogni e stabilendo confini sani, per avere una vita più equilibrata e soddisfacente.