
Capita spesso che i miei pazienti, nel corso di una terapia sessuologica, esprimano dubbi e interrogativi sulla normalità o meno del proprio comportamento sessuale. Quale frequenza devono avere i rapporti sessuali? E’ normale avere una certa condotta sessuale? E avere certe fantasie? Ma fornire un preciso criterio di norma non è semplice, dal momento che nella sessualità umana sono in gioco diversi aspetti, sia biologici che socioculturali e psicologici. Pertanto le diverse discipline coinvolte nello studio dei comportamenti sessuali, hanno offerto definizioni diverse.
La determinazione della normalità sessuale dipende dunque da criteri molto diversi tra loro, ma ognuno di essi è importante per comprendere la complessità del concetto di “normalità sessuale“.
Normalità statistica
Un comportamento sessuale è normale se corrisponde a ciò che fa la maggior parte delle persone
Normalità biologica
La sessualità è normale se rispetta la complementarietà dei sessi, ad esempio pene-vagina
Normalità culturale
I comportamenti sessuali approvati nell’ambito di una specifica cultura, sono considerati normali
Normalità giuridico-legale
Si è sessualmente normali se non si entra in collisione con le leggi di un determinato momento storico
Normalità soggettiva
La normalità sessuale è ritenuta tale dal giudizio personale di ciascun individuo, che valuta se stesso come lo standard di riferimento, indipendentemente da una validazione consensuale sociale
Normalità edonistica
C’è una sessualità normale se essa è in linea col piacere soggettivo ed è in sintonia con la propria coscienza
Normalità di coppia
La condotta sessuale è da considerarsi normale se è accettata e condivisa dalla coppia
Quale criterio di “normalità sessuale” scegliere allora? Se l’obiettivo è quello di avere una vita sessuale felice, il criterio che meglio può guidare nella costruzione di una personale definizione di normalità, è la ricerca di un’armonia interiore che porti alla soddisfazione di entrambi i partner.