ansia e psicoterapia cognitivo comportamentale

L’efficacia della psicoterapia cognitivo comportamentale per i disturbi d’ansia

La terapia cognitivo comportamentale, fin dalla sua nascita, risulta strettamente correlata alla ricerca in ambito psicologico con l’obiettivo di avvicinarsi il più possibile alla scienza più che alla filosofia. Questo aspetto della terapia cognitivo comportamentale ha costituito un suo punto di forza, determinando la pubblicazione di numerose ricerche su diversi disturbi. Uno degli ambiti clinici in cui la terapia cognitivo comportamentale ha dimostrato la sua efficacia è quello dei disturbi d’ansia.

Ansia e Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Tipicamente chi ha un disturbo d’ansia ha l’impellenza di risolvere il suo disagio nel più breve tempo possibile, e dunque ricorre spesso agli psicofarmaci. Lo psicofarmaco riduce l’arousal (attivazione fisiologica) correlato all’ansia, con la diminuzione dei sintomi correlati allo stato ansioso. Tuttavia, quando si sospende l’assunzione del farmaco, la sintomatologia si ripresenta, anche dopo lunghi periodi di assunzione (Mavissikalian, Perel e de Groot, 1993). In alcuni studi si è analizzata l’efficacia del trattamento farmacologico nel breve termine e la stabilità dei risultati. Le ricerche hanno dimostrato una maggiore efficacia della terapia cognitivo comportamentale dell’ansia, in termini di aderenza al trattamento, stabilità dei risultati e rapporti costo-efficacia (Otto et al., 2004; Layard, Clark, Knapp e Mayraz, 2007).

La spiegazione per questi risultati si può facilmente trovare nel fatto che gli psicofarmaci non portano né a un cambiamento degli schemi cognitivo-emotivi che sostengono il disturbo d’ansia, né al cambiamento delle abitudini comportamentali che lo mantengono. Tipicamente pensieri negativi e spesso irrealisti alimentano l’ansia e affondano le loro radici nel modo d’essere della persona e nella sua storia.

Lo scopo di una psicoterapia cognitiva è proprio quello di stimolare e facilitare “una ristrutturazione” di questa tendenza a un pensiero negativo, e di offrire strumenti pratici e concettuali, per gestire l’ansia. La soluzione non è veloce, risolvere un disturbo d’ansia richiede tempo e impegno. La psicoterapia prevede di affrontare le tue paure piuttosto che evitarle, quindi a volte ti sentirai peggio prima di stare meglio. La cosa importante è non scoraggiarsi e sapere che il disturbo d’ansia è un problema che si può risolvere.

 

Bibliografia

Layard, R., Clark, D., Knapp, M., & Mayraz, G. (2007). Cost-benefit analysis of psychological therapy. National Institute Economic Review, 202, 90-98

Mavissakalian, M.R., Perel, J.M., & de Groot, C. (1993). Imipramine treatment of panic disorder with agoraphobia: The second time around. Journal of Psychiatric Research, 27, 61-68.

Otto, M. W., Perlman, C. A., Wernicke, R., Reese, H. E., Bauer, M. S., & Pollack, M. H. (2004). Post traumatic stress disorder in patients with bipolar disorder: A review of prevalence, correlates, and treatment strategies. Bipolar Disorders, 6, 470-479