Nel corso della vita, tutti noi sperimentiamo emozioni di varia natura e tentiamo di gestirle con metodi più o meno efficaci. Senza le emozioni la nostra vita sarebbe priva di significato, di ricchezza, di gioia e di comunione con gli altri. Le emozioni ci comunicano qualcosa sui nostri bisogni, i nostri diritti e le nostre frustrazioni. Ci motivano a realizzare dei cambiamenti, a superare situazioni difficili e a capire se siamo soddisfatti.
Ci sono però molte persone che temono le proprie emozioni, e gli stati d’animo a esse connessi. Persone che si sentono sopraffatte e incapaci di gestire le emozioni.
La disregolazione emotiva
La disregolazione delle emozioni corrisponde alla difficoltà, o all’incapacità, di gestire o elaborare efficacemente le emozioni, e può manifestarsi con una loro eccessiva intensificazione o disattivazione. L’intensificazione dell’emozione si ha quando la sua attivazione viene vissuta come travolgente o problematica. La disattivazione dell’emozione passa invece attraverso esperienze dissociative o attraverso l’appiattimento affettivo nel corso di esperienze che normalmente dovrebbero comportare un’attivazione emotiva.
Chi non riesce a gestire le proprie emozioni efficacemente, tipicamente ricorre a delle strategie di coping maladattive. Alcuni abusano di alcol o di sostanze, si abbuffano compulsivamente, danno tutta la colpa agli altri, ricorrono alla pornografia, rimuginano continuamente sull’accaduto, ecc. Molti evitano le situazioni che potrebbero suscitare emozioni problematiche, oppure adottano un atteggiamento passivo e si ritirano.
Le credenze negative sulle emozioni
Spesso le credenze negative sulle proprie emozioni, tutte o alcune in particolare, possono spingere a utilizzare stili di coping problematici. Ad esempio la credenza che le emozioni insorgano senza alcun significato, che siano qualcosa di cui vergognarsi, o che non possano essere accettate e comprese dagli altri.
Secondo Gottman e collaboratori, lo stile di coaching emozionale dei genitori, ha un ruolo importante nello sviluppo di una buona auto-regolazione emozionale. Alcuni genitori considerano alcune emozioni come la rabbia o la tristezza, come qualcosa di negativo che va evitato e nascosto. Di fronte a queste emozioni, questi genitori si dimostrano sprezzanti e critici o sopraffatti dalle emozioni dei propri figli. Di conseguenza il bambino impara a sopprimere le emozioni, anziché a dare significato ed elaborare i propri vissuti emotivi.
Nel corso di una psicoterapia cognitivo comportamentale, potrà diventare chiaro quali sono le proprie strategie di coping e le credenze disfunzionali sulle emozioni, e come esse si sono sviluppate nel corso della propria storia. A partire da questa consapevolezza, sarà possibile imparare a gestire efficacemente le emozioni difficili e comprenderne appieno il significato.
Bibliografia
Gottman J. M., Katz L. F., Hooven C., (1996) Parental meta.emotion philosophy and the emotional life of families: Theoretical models and preliminary data. Journal of Family Psychology, 243-268
Leahy R. L., Tirch D., Napolitano L. A., La regolazione delle emozioni in psicoterapia, Eclipsi, 2013